“Contestare qualunque tipo di discriminazione basata sul genere è il mio progetto prioritario: per questo sostengo e aderisco i movimenti che abbiano come scopo quello di fermare la violenza sulle donne e di favorire i loro diritti: per questo appoggio la battaglia di SE NON ORA QUANDO.
Le donne in tutti i paesi del mondo sono discriminate , ma il grado e il tipo di discriminazione è diverso secondo la cultura e le usanze. Per esempio nei paesi musulmani ci sono leggi discriminatorie contro le donne che nei paesi europei non esistono: ma anche in Europa ci sono casi, come l’Italia, in cui di fatto le donne non hanno pari opportunità di godere pari diritti rispetto agli uomini.
Lo dimostra il fatto che il numero di ministri donne nella maggior parte dei governi europei è minore rispetto a quello degli uomini. E che la maggior parte dei leader dei partiti politici e direttori delle grandi banche sono uomini.
Io penso che la violazione dei diritti umani inizia dalla violazione dei diritti delle donne. La democrazia e i diritti delle donne sono due facce della stessa medaglia. Se guardiamo ai paesi con una migliore situazione democratica scopriamo che sono quelli dove c’è meno discriminazione contro le donne. Per questo è importante lavorare per migliorare i diritti delle donne.
Questo non è un problema di religione: nel mondo islamico sono state fatte molte leggi contro le donne con la scusa che i diritti delle donne non sono compatibili con la religione. È una scusa. È solo un modo conveniente di interpretare la religione per mettere le donne in secondo piano.
La situazione delle donne nel mondo negli ultimi 50 anni è complessivamente migliorata, anche perché le donne sono più consapevoli dei loro diritti: ma questo non basta. Ci sono problemi, come quello della violenza sulle donne, che sono gravi e universali.
Per affrontare temi come questi sostengo SE NON ORA QUANDO.”
(testo raccolto da Francesca Caferri)
